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di Giorgio Mariani, ideatore dei progetti “Olona Hydrogen Valley” e “TH2icino”

L’idrogeno avrà un ruolo chiave nel futuro di un’economia sostenibile, limitando le emissioni dovute a trasporti, riscaldamento e processi industriali, nonché consentendo uno stoccaggio di energia inter-stagionale. Il contributo dell’idrogeno alla risoluzione delle sfide poste dalla transizione energetica è largamente riconosciuto dalla Commissione Europea nei piani proposti per un’Europa a zero emissioni di carbonio.

Strategia UE sull’idrogeno

La Commissione Europea sta infatti promuovendo la transizione energetica guidata dall’idrogeno attraverso una serie di iniziative, a partire dalla “Strategia UE sull’idrogeno”, adottata nel luglio 2020, che prevede tre fasi:

  1. 2020-24: decarbonizzazione della produzione di idrogeno esistente per usi attuali come il settore siderurgico e chimico e promozione per ulteriori applicazioni emergenti. L’obiettivo è attivare 6 GW di elettrolizzatori nell’UE entro il 2024 per produrre fino a 1 milione di tonnellate di H2. Attualmente, la potenza degli elettrolizzatori di idrogeno rinnovabile presenti nell’UE si attesta a circa 1 GW.
  2. 2024-30: l’idrogeno deve essere pienamente integrato con il sistema energetico europeo. L’obiettivo ambizioso e strategico è installare almeno 40 GW di elettrolizzatori di idrogeno rinnovabile entro il 2030 e produrre fino a 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell’UE.
  3. Dal 2030 in poi e verso il 2050: le tecnologie dell’idrogeno rinnovabile dovranno raggiungere la maturità ed essere implementate su larga scala per raggiungere tutti i settori difficili da decarbonizzare, per i quali le alternative potrebbero non essere praticabili o avere costi più elevati.

Le Hydrogen Valleys

Come chiaro segno di un mercato dell’idrogeno in crescita e maturazione, hanno iniziato a emergere in tutto il mondo le “Hydrogen Valleys”. Una Hydrogen Valley è un’area geografica, una città, una regione, un distretto industriale in cui diverse applicazioni dell’idrogeno sono combinate insieme in un ecosistema integrato che consuma una quantità significativa di idrogeno, coprendo idealmente l’intera catena del valore: produzione, stoccaggio, distribuzione e uso finale.

Le HV si possono suddividere in tre tipologie:

  1. Local, small-scale & mobility focused: sono progetti di produzione locale di idrogeno verde al servizio delle applicazioni di mobilità (autobus, camion, ecc.). Sono principalmente a guida pubblico-privata e l’obiettivo principale è l’aggregazione dei volumi di consumo e la condivisione dell’infrastruttura di rifornimento. Alcuni esempi sono Valcamonica H2ISEO, Zero Emission Valley Auvergne-Rhône-Alpes, Hydrogen Valley Alto Adige.
  2. Local, medium-scale & industry focused: sono progetti di produzione locale di idrogeno verde su pochi grandi consumatori (industria o settore energetico), principalmente a guida del settore privato. Alcuni esempi sono Basque H2 Corridor (Spain), Advanced Clean Energy Storage (USA), HyNetNorth West England (UK).
  3. Larger-scale, international and export focused: sono grandi progetti legati alla produzione di H2 verde con soluzioni di trasporto a distanza (idrogenodotti), coinvolgono grandi off-takers, anche internazionali. L’obiettivo principale è fare incontrare richieste di mercato e produzione su ampia scala di volumi e geografica; si tratta principalmente di realità a guida di iniziative private. Qualche esempio: Blue Danube, Green Crane, Eyre Peninsula Gateway (Australia).

Gli obiettivi

Gli obiettivi che si prefiggono le Hydrogen Valleys possono essere riassunti nei seguenti temi: miglioramento della sostenibilità ambientale locale tramite la riduzione delle emissioni di CO2; aumento dell’attrattività dell’area con la creazione di una nuova value chain e di nuovi posti di lavoro con conseguente sviluppo tecnico ed economico a lungo termine per la HV; sviluppo di strutture e corsi di formazione scientifica e professionale sulla tematica H2; creazione di un network attorno alla HV, costituito sia da soggetti industriali che di ricerca, sia pubblici che privati, con l’obiettivo di replicare il modello in altri contesti.

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