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di Andrea Sicco, direttore ImprontaZero

Abbiamo incontrato – a margine della 53ma edizione del convegno nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria di Rapallo, quest’anno intitolato “Diritti al voto. Volti d’Europa, sguardi sul mondo” – l’imprenditore Andrea Notari, presidente regionale del Piemonte e project leader.

Si tratta di un evento consolidato, che quest’anno ha raggiunto numeri importanti (940 accreditati) e ha messo in luce tematiche di grande rilevanza per il futuro del nostro Paese. L’edizione 2024 ha rappresentato, inoltre, il raggiungimento di un piccolo ma importante traguardo sul fronte della sostenibilità: dieci anni di certificazione, grazie all’impegno del Comitato Triregionale e di RINA.

La sostenibilità in Europa

Il tema della sostenibilità – sottolinea Notari – è stato un filo conduttore trasversale nelle varie sessioni del convegno. Si è parlato molto di Europa, il cui ruolo chiave dovrebbe essere quello di facilitare la transizione verso pratiche sostenibili, senza diventare un ulteriore ostacolo per le piccole e medie imprese. Nonostante l’Europa sia responsabile solo del 7% delle emissioni globali, può e deve fungere da esempio per altre economie. Tuttavia, se queste non seguiranno, gli sforzi europei rischiano di essere vani; è fondamentale che l’Europa non perda di vista il suo know-how, le filiere e le competenze delle aziende. Il concetto di neutralità tecnologica è cruciale, soprattutto in settori come l’automotive. Non ha senso ridurre l’inquinamento locale con veicoli elettrici se ciò comporta maggior inquinamento altrove a causa della produzione e dell’estrazione di materiali necessari. La sostenibilità deve essere perseguita senza danneggiare le imprese locali e senza lasciare il mercato ad altri Paesi meno attenti”.

La sostenibilità come vantaggio competitivo

Dalle varie sessioni di lavoro del convegno è emerso come le PMI siano ancora in fase di adattamento alle nuove normative sulla sostenibilità, spesso percepite come un peso più che come un’opportunità. Tuttavia, la crescente domanda di prodotti e servizi sostenibili da parte del mercato sta cambiando questo scenario. “Le aziende che riescono a dimostrare la sostenibilità dei loro prodotti guadagnano un vantaggio competitivo. Un esempio evidente è quello del settore edilizio, nel quale opera la mia impresa, dove la provenienza locale dei materiali sta diventando un valore aggiunto, non solo per l’ambiente ma anche per il mercato. Il PNRR sta giocando un ruolo fondamentale nella transizione verso pratiche più sostenibili, proprio in edilizia. Le nuove normative impongono una progettazione che tenga conto del ciclo di vita dei materiali e delle possibili variazioni climatiche. Questo sta spingendo verso una trasformazione green, con un’attenzione crescente anche da parte delle istituzioni finanziarie”.

Il Superbonus 110%

Tra i temi toccati nel convegno anche il tanto dibattuto Superbonus, recentemente modificato. “Il Superbonus ha suscitato molte discussioni. Sebbene inizialmente percepito come una grande opportunità, ha finito per essere un’operazione complessa e spesso non gestita al meglio. Molti piccoli imprenditori che si sono avventurati in questo campo stanno ora affrontando difficoltà. Penso che non abbia raggiunto l’obiettivo di migliorare significativamente il patrimonio edilizio italiano ma, piuttosto, ha creato benefici a macchia di leopardo”.

Infine

Come da tradizione, il convegno è stato chiuso dal presidente nazionale di Confindustria. Emanuele Orsini, alla sua prima uscita pubblica, ha optato per un discorso-intervista, riuscendo così a trattare in modo approfondito diversi temi di interesse per gli imprenditori. Orsini ha espresso le aspettative per il futuro, che si concentrano su una maggiore cooperazione e armonizzazione a livello europeo. Gli imprenditori chiedono meno restrizioni e una maggiore libertà di crescita, con regole trasversali che evitino il dumping tra Stati. Per l’Italia, la richiesta è di una maggiore presenza qualificata in Europa, con un sistema elettorale che consenta di inviare i migliori rappresentanti nelle istituzioni europee.

Il convegno ha messo in luce la necessità di un approccio integrato alla sostenibilità, che coinvolga ambiente, economia e società. La partecipazione attiva e il rinnovamento generazionale sono segnali positivi di un impegno collettivo verso un futuro più sostenibile. Le sfide non mancano, ma con una visione chiara e una collaborazione efficace è possibile trasformare queste sfide in opportunità.

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