di Elisa Cabiale, Redazione ImprontaZero
Gli ultimi anni hanno indubbiamente visto una sempre maggiore attenzione data da istituzioni e imprese ai temi ESG, prima con la NFRD e poi con la più recente CSRD. Molte aziende, ben prima dell’obbligo di rendicontazione, hanno visto nella redazione di un proprio Report di Sostenibilità un’occasione di analisi e di crescita. Tra queste compare Acqua Novara. VCO S.p.a., ente gestore del servizio idrico integrato in centotrentasette Comuni delle Province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, che con l’edizione 2022 è giunta ormai al terzo anno di rendicontazione.
I dati del bilancio 2022 sono stati illustrati pubblicamente in conferenza stampa lo scorso luglio a Novara dai vertici della società. “La redazione del report è oggi una scelta strategia – ha affermato l’AD Daniele Barbone – ma dal 2025 diverrà obbligatoria. Siamo pronti, abbiamo elaborato una roadmap chiara per la rendicontazione dei prossimi anni, con la decisa convinzione che la pianificazione industriale debba integrare la pianificazione di sostenibilità”.
La crisi idrica
Ma veniamo ora ai contenuti del bilancio. Il 2022 è stato segnato da un grave deficit idrico (causato dalle temperature elevate e dalla scarsità di precipitazioni e nevicate) che ha colpito con particolare violenza il VCO. Ne sono conseguite interruzioni del servizio di acquedotto, con venti comuni interessati su centotrentasette, il peggioramento delle caratteristiche qualitative dell’acqua erogata nonché l’incremento dell’utilizzo di energia elettrica per prelevare la risorsa idrica dalle falde acquifere, con conseguente abbassamento delle stesse. La criticità della situazione è stata ribadita in conferenza stampa da Carmen Aina, professoressa dell’Università del Piemonte Orientale. Quest’ultima ha infatti sottolineato come la crisi idrica non sia un evento estemporaneo, ma un elemento destinato ad accompagnarci negli anni. “Bisogna comunicare ai cittadini la criticità della situazione. Quando apro il rubinetto e vedo l’acqua scorrere non riesco ad identificare il problema, ma ciò non vuol dire che questo non esista!”.
Perdite nelle reti e cambiamenti climatici
Altro elemento chiave è stato il finanziamento del progetto LE.LE. “Less leakage” nell’ambito del PNRR per la “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti”. Al momento, infatti, il sistema idrico di ANVCO è composto da oltre tremila chilometri di rete piuttosto vetusti e gravati da perdite non trascurabili. “Ci muoviamo secondo tre direttrici principali – ha affermato il presidente Emanuele Terzoli – ovvero collaborazione sul territorio, efficienza e sistemazione delle reti”.
Il tema dell’impatto dei cambiamenti climatici sul servizio idrico ricopre un ruolo di primaria rilevanza per cui – grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano – viene ad esso riservato un intero capito del bilancio. Gestire in modo sostenibile una risorsa per natura già scarsa e promuovere un’economia più circolare permette di evitare sprechi e di impattare positivamente sull’ambiente. Due sono le parole chiave per affrontare il cambiamento climatico: mitigazione e adattamento. A livello quantitativo si prospetta in futuro una riduzione della quantità della risorsa idrica rinnovabile sia superficiale che sotterranea. In termini qualitativi, invece, l’acqua potrebbe andare incontro a un peggioramento a causa dei fenomeni di runoff (scorrimento delle acque sulla superficie del terreno) con apporto di contaminanti nei corsi d’acqua e relative complicazioni per il trattamento potabile.
Il coinvolgimento degli stakeholder
Per l’analisi di materialità, processo attraverso si identificano le tematiche prioritarie per le proprie parti interessate, ANVCO ha sottoposto i propri stakeholder ad un questionario. La volontà di coinvolgere i portatori di interesse si è ravvisata anche nella conferenza stampa stessa, in occasione della quale sono intervenuti anche Raffaele Lanzo, Assessore alle Politiche per la Sostenibilità Ambientale e della Mobilità del Comune di Novara, e Massimiliano Caligara, presidente del Circolo di Legambiente – Gli Amici del Lago. Quest’ultimo ha sottolineato come la collaborazione sia elemento chiave per fare la differenza, e come coinvolgimento e dialogo possano e debbano essere perfezionati sempre di più.
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