di Redazione ImprontaZero
L’innovazione dei processi crea valore, efficienza e sostenibilità
San Colombano Costruzioni ha da tempo intrapreso un serio e innovativo percorso in direzione della sostenibilità e dell’economia circolare. Il presidente Edoardo Vernazza, anche vice presidente nazionale di ANCE Giovani, ce ne racconta le principali tappe.
“Abbiamo lavorato a innovativi progetti sul riuso di materiali e detriti di cava, attraverso quello che è stato denominato Metodo San Colombano – scarto zero. La società opera oggi in tre settori: costruzioni generali, estrazione di materiale lapideo nelle cave di Carrara e Minucciano, logistica portuale con il terminal MDC del porto di Carrara.
L’idea del progetto Scarto zero nasce nel 2016, quando San Colombano operava nel solo settore delle costruzioni e aveva da poco rilevato le partecipazioni di una cava di marmo a Carrara. Da subito si è presentato un problema da risolvere, quello dei detriti: la coltivazione di una cava ornamentale produce mediamente il sessanta per cento di materiali di scarto, che rimangono in cava e si accumulano nel corso degli anni. Ci siamo posti il problema di come rimuovere quella grande quantità di materiale inutilizzato in poco tempo, per svuotare le cave e permettere un migliore svolgimento del lavoro; la grande sfida è stata dunque quella di creare un nuovo mercato, che permettesse di reimpiegare materiale non utilizzato.
Il primo progetto che ha costituito la svolta è stato quello per la realizzazione della piattaforma multifunzionale di Vado Ligure, con una superficie di circa duecentoundici mila metri quadrati. Insieme a Grandi Lavori Fincosit abbiamo vinto l’appalto e i nostri detriti sono stati impiegati per l’ultimo terzo del riempimento. Una sfida importante: abbiamo fornito ottocentomila tonnellate di materiale lapideo in soli dieci mesi, tra settembre 2018 e giugno 2019, ma è stato presto chiaro che i vantaggi dell’avvicinamento dei due settori, lapideo e costruzioni, erano estremamente rilevanti, con vantaggi per tutti. Il Comune di Carrara ha percepito l’extragettito dalla tassa sui marmi e il progetto ha portato alla creazione di nuove filiere e opportunità di mercato. A livello ambientale si è verificata un’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse, mentre da un punto di vista sociale si è registrato aumento dell’occupazione e creazione di posti di lavoro.
San Colombano ha scelto di sviluppare un sistema hardware e software centralizzato e accessibile da remoto per la tracciabilità del materiale dalla cava al porto, integrato al sistema di pesatura di Miseglia. Attraverso un innovativo sistema di documenti di trasporto univoci abbiamo eliminato una delle procedure di peso al porto, risparmiando circa dieci ore a giornata e decongestionando il traffico dalle code di camion.
Informatizzando tutto il processo abbiamo creato vantaggi ambientali, sociali e ottenuto una totale trasparenza nei processi, sottoscritta anche da un protocollo con la Prefettura di Savona.
Terminata la piattaforma a Vado Ligure, nel 2019 la San Colombano, in collaborazione con Ambiente, ha redatto il Report di Circolarità, strumento in grado di misurare il grado di allineamento alla norma BS 8001 relativa all’economia circolare. Sono quindi stati analizzati gli interessi delle parti coinvolte, dalle comunità ai fornitori, dall’autorità di sistema del Mar Ligure Occidentale alle principali società committenti; è poi stata fatta un’analisi di materialità basata sui tre pilastri della sostenibilità, ambientale, sociale ed economica, e si è giunti alla conclusione che per evitare il blocco dell’intero processo gli aspetti sociali erano i più rilevanti. Tra questi, di particolare importanza risultavano la riduzione dei disagi alla collettività, la legalità e tracciabilità, la digitalizzazione dei servizi, il dialogo con gli enti. A livello ambientale era ovviamente di primaria importanza l’elemento dell’economia circolare, ottenuto grazie all’utilizzo di un detrito al posto di un materiale prodotto appositamente. Al termine del processo di analisi il grado di adeguamento alla norma BS 8001 è stato calcolato essere dell’ottantacinque per cento, un risultato estremamente positivo. Infine, nel luglio 2019 l’ente di certificazione Bureau Veritas ha redatto una Dichiarazione di Assurance, confermando la veridicità del Report di Circolarità.
Il nostro progetto relativo alla piattaforma polifunzionale ha vinto l’INERTIA Award al RemTech Expo, sempre nel 2019, per il contributo dato nell’ambito dell’economia circolare. Ancora non sapevo che eravamo solo agli inizi: San Colombano ha vinto, ancora in partnership con Grandi Lavori Fincosit, la gara per la realizzazione della diga foranea a Vado Ligure, per cui si è impegnata a fornire un milione di tonnellate di materiale lapideo, progetto poi differito a causa della pandemia. A inizio 2020, dopo aver vinto la gara d’appalto, abbiamo rilevato il trentacinque per cento del terminal MDC del porto di Marina di Carrara, facendo il primo passo nel settore della logistica portuale.
Durante i mesi di lockdown, mentre i lavori per la diga foranea erano bloccati, la San Colombano si è dotata di un sistema di gestione per l’economia circolare secondo la norma Afnor XP X30-901, che analizza la gestione dell’economia circolare integrata nel quadro del Sistema di Gestione ambiente, sicurezza e qualità. Abbiamo inserito, oltre al progetto principale Scarto zero, altri due progetti che riguardavano l’abbattimento di gas nocivi per l’ambiente, realizzati in collaborazione con Save the Planet. Il primo, denominato Cantiere green, prevedeva la compensazione indiretta di CO2 prodotta in cantiere attraverso l’adesione al certificato G0 e l’impegno a utilizzare prevalentemente energia prodotta da fonti rinnovabili. Il secondo, Amazzonia respiro del mondo, prevedeva la piantumazione di nuovi alberi in Amazzonia generando nel bilancio ambientale della San Colombano un credito di carbonio, un bilancio positivo tra emissioni e intervento per abbatterne gli effetti.
Nel maggio del 2020, dunque, con l’ente certificatore Bureau Veritas, la San Colombano è diventata la prima azienda in Europa ad aver ottenuto la certificazione Afnor XP X30-901.
Infine, a febbraio 2021, abbiamo vinto la gara per la realizzazione della nuova calata per la cantieristica navale all’interno del porto petroli a Genova. Il materiale previsto per il riempimento era questa volta di due milioni di tonnellate e a novembre è partita la prima nave, con forniture ancora in corso.
Questo nuovo, grande risultato è la riprova che, guardando un processo standard in modo diverso e innovativo, unendo componente informatica, rendicontazione, asseverazione e certificazioni, è possibile giungere a risultati straordinari. La nostra esperienza testimonia che un processo, se gestito bene, può essere replicato con successo. La sostenibilità ha un suo prezzo e il cliente di oggi dev’essere disposto a pagarlo, per non vedersi addebitare, tra dieci anni, il costo ancora maggiore della non sostenibilità”.
Vuoi scaricare il quinto numero di ImprontaZero® e ricevere gratuitamente i prossimi? Iscriviti alla newsletter, compilando il form.